Tra i relatori il poeta Leone D’Ambrosio, Don Luigi Mancini, Valentina Notarberardino, Marcello Carlino e Mauro Caporiccio.
Il premio alla carriera verrà assegnato al poeta Roberto Deidier la cui attività poetica è stata caratterizzata da raccolte pubblicate a partire dal 1989, premi (in primis il Premio Mondello) e pubblicazioni sulle opere e i carteggi di grandi autori del Novecento come Montale, Saba e Manganelli.
«Per il 37esimo anno consecutivo, grazie alla incessante e infaticabile attività dell’Associazione Confronto – commenta il sindaco Beniamino Maschietto – la Città di Fondi torna a celebrare il poeta, critico d’arte e narratore Libero de Libero con un Premio Nazionale e con una serata che rappresentano uno dei momenti culturali più sentiti dell’anno. Da una parte c’è infatti la volontà di promuovere lo studio e la conoscenza delle opere dell’illustre poeta originario di Fondi, dall’altra la curiosità di scoprire nuovi autori e di seminare, attendendo che germogli sotto forma di giovani talenti, l’amore per un’arte dal fascino eterno ma, purtroppo, negli ultimi anni considerata quasi di nicchia. Il 2021, inoltre, è un anno importantissimo per il Premio e per la storia della città: ricorre infatti quest’anno, in un momento di ripresa e con l’ultima edizione svoltasi quasi in assenza di pubblico a causa delle restrizioni anti-covid19, il quarantennale dalla scomparsa del poeta. In questa importante ricorrenza per la storia non solo della città ma della letteratura italiana, è d’obbligo raddoppiare l’impegno affinché la poetica deliberiana possa essere studiata, compresa, amata e celebrata in Italia e nel mondo come merita».
«Dopo un’edizione, la 36esima, in streaming – aggiunge l’assessore alla Cultura Vincenzo Carnevale – quest’anno il Premio torna in presenza e lo fa in grande stile, coinvolgendo autori, pensatori e figure di spessore per rendere omaggio al poeta nativo di Fondi nell’anno del quarantesimo anniversario dalla sua scomparsa. Mi piace pensare che tornare in presenza, e ascoltare dal vivo versi composti dalle penne più sensibili della nostra terra e non solo, sia un po’ come far rivivere quel fermento culturale che da Fondi alla Capitale, passando per la Ciociaria, accompagnò sempre la vita di Libero de Libero»
Questi i finalisti (Sezione A):
Cosmo Pasciuto “Pericle sul Parnaso”;
Roberto Uttaro “Venti di Golconda”;
Domenico Defelice “Fede, violenza e pandemia”;
Luca Agostini “Raccolte di Poesie”.
Menzione speciale per Mario Narducci (L’Aquila) “Invecchiare da soli”;
Sara D’Aniello (Fondi) “Alzheimer”.
Premio speciale ai poeti conterranei di de Libero:
Lucia Fusco (Sezze);
Emilio Rossi (Latina).
Nutrita la partecipazione delle scuole che dovevano impegnarsi nell’elaborazione di un saggio critico sul poeta di “Scempio e lusinga”. (Sezione B)
ISTITUTO SAN FRANCESCO (Classe I A referente prof.ssa Chiara Biasillo); SCUOLA MEDIA DON MILANI (Classi 3°-3D, referente prof.ssa Stefania Misuraca);
SCUOLA MEDIA GARIBALDI (Classe II D, referente prof.ssa Lara Lavinia Teseo);
Istituto Gobetti-De Libero: De Felice Rossella, Mahmutaj Sejda, Xeka Vitoria, Di Manno Mattia (Coordinati dalla prof.ssa Assunta Di Sarra; ISTITUTO “DE LIBERO-GOBETTI”, le classi 3° AFM e 3° SIA, referente il prof. Alessandro Tudini, hanno svolto un buon lavoro trattando l’argomento “Ritratto del mio paese”; “Elegia a Fondi”; Letterina a F”.
ISTITUTO GOBETTI-DE LIBERO, classe 2C AFM, coordinatrice prof.ssa Valentina Quinto, impostazione grafica Denise La Rocca.
Apprezzabili le poesie inviate della concorrente Francesca Fusco I.I.S. “Gobetti-De Libero”.
Le poesie verranno declamate dal dott. Gino Fiore. In conclusione il concerto con Antonella Spirito (voce) e Giacomo Giuliani (chitarra).
Libero de Libero
Libero De Libero (Fondi, 10 settembre 1903 – Roma, 4 luglio 1981) è stato un poeta, critico d’arte e narratore italiano.
Nato a Fondi (ora in provincia di Latina, ma allora provincia di Caserta o, più esattamente, di Terra di Lavoro), in una famiglia numerosa con la quale all’età di tre anni per motivi di lavoro del padre si trasferisce a Patrica. I genitori gli diedero peraltro l’opportunità di coltivare la sua passione per la lettura e di sperimentare la sua incipiente vena poetica. Come lui stesso rivelò in un’intervista: «Un ragazzo abbottato di schiaffi in famiglia e di letture d’ogni genere, che un certo giorno scrive una poesia e se ne vergogna come d’un grosso peccato; poi da giovane ci riprova e comincia a far finta di vergognarsene, da uomo continua e non se ne vergogna più.»
Nella stessa intervista De Libero raccontò di aver trascorso un anno in un convento di frati missionari con seminario, nelle vicinanze di Roma. Di questa esperienza, vissuta con sofferenza a causa del suo spirito ribelle, egli serberà un ricordo vivo e amaro che sarà trasferito nel romanzo Camera oscura (1952).
Gli anni formativi furono quelli degli studi classici, da lui compiuti nel Lazio meridionale tra Ferentino e Alatri dove fu allievo di Luigi Cellucci. Furono gli insegnanti a introdurlo alla poesia di Dante, Leopardi, Baudelaire, i grandi poeti che lo «ubriacarono». Furono gli anni delle letture sistematiche e della vita di provincia, che resterà tra le memorie nostalgiche del poeta: «Al suo ambiente solitario, ricco di pollini segreti e di quotidiane visioni, io debbo un’eccezionale vicenda di sentimenti e di pensieri che m’hanno aiutato a diventare uomo.»
Si trasferì a Roma nel 1927, non tanto per frequentare i corsi universitari di giurisprudenza, quanto per respirare in pieno il fervore artistico e letterario di quegli anni. L’anno successivo, con Luigi Diemoz fondò la rivista letteraria Interplanetario, che ebbe tra i collaboratori Corrado Alvaro, Massimo Bontempelli e Alberto Moravia. In quegli stessi anni (dal 1928 al 1934) nello studio di Mario Mafai si formò il gruppo dei pittori della Scuola romana. De Libero seguì assiduamente questi artisti e ne commentò le opere con i primi saggi su Mafai e Scipione. A Roma conobbe anche il compaesano Domenico Purificato introducendolo nell’ambiente artistico della Scuola Romana. Non interruppe mai i rapporti artistici con la sua terra d’origine ed ispiratrice delle sue composizioni, frequentando artisti e intellettuali a Frosinone, soliti incontrarsi presso la galleria “La Saletta”.
Nel 1941 ottenne la cattedra di Storia dell’arte nel liceo artistico di Roma. Intanto diventava sempre più ricca e significativa la sua produzione poetica: nel 1946 Mondadori pubblicò Il Libro del forestiero, raccolta di tutte le sue liriche dal 1930 al 1942. Fecero seguito le raccolte Banchetto (1949), Ascolta la Ciociaria (1953), Madrigali (1967).
All’inizio degli anni Cinquanta furono pubblicati in rapida successione i suoi due romanzi Amore e morte (1951) e Camera oscura (1952). In effetti la sua non trascurabile attività di prosatore – sia come saggista, sia come narratore – durò oltre vent’anni, fino al 1970. Durante questo lungo periodo la sua produzione poetica ebbe un forte rallentamento, se non un arresto, per poi riprendere con la raccolta di poesie Di brace in brace, che vinse il premio Viareggio 1971. L’ultima silloge Circostanze uscì nel 1976 e fu seguita nel 1980 da Poesie, con introduzione di Carlo Bo, appena un anno prima della morte di De Libero, avvenuta a Roma il 4 luglio del 1981. Le sue spoglie si trovano nel cimitero di Patrica, luogo che amò fortemente tanto che diceva di esserci nato e frequentò per tutta la vita con assiduità. Negli anni novanta una delegazione ufficiale arrivò dal Comune di Fondi per reclamare e trasferire le sue spoglie in terra natia.
Roberto Deidier
ROBERTO DEIDIER nel 1991 si laurea in Lettere alla Sapienza, annoverando tra i suoi maestri Ida Magli, Alberto Asor Rosa, Maurizio Calvesi e Agostino Lombardo. Presso la stessa università consegue nel 1997 il Dottorato di ricerca in Italianistica. Dopo avere insegnato nelle università di Roma Tre e di Cassino e aver lavorato come redattore dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, nel 1999 approda all’università di Palermo, dove insegna prima Letterature comparate e Letteratura italiana moderna e contemporanea, per divenire quindi professore ordinario di Letteratura italiana.
L’esordio poetico è del 1989, su Tempo presente, rivista fondata da Ignazio Silone. In quello stesso anno fonda con Marina Guglielmi un piccolo periodico di poesia, “Trame”, che viene stampato fino al 1995. Prosegue pubblicando su Poesia, Paragone e altre riviste. Del 1995 è la sua prima raccolta in volume, Il passo del giorno (Sestante, con prefazione di Antonio Prete), la quale riceve il Premio Mondello per l’opera prima. Dal 2000 al 2011 è stato chiamato a far parte della giuria del premio.
Nel 1999, in edizione d’arte, appare Libro naturale, pubblicato nelle Edizioni dell’Ombra dell’amico stampatore Gaetano Bevilacqua, con una incisione di Giulia Napoleone. Chiuse le edizioni Sestante, nel 2002 raccoglie i primi due libri in Una stagione continua (peQuod) e congeda la terza raccolta, Il primo orizzonte (San Marco dei Giustiniani). Segue un lungo silenzio editoriale, per la poesia, interrotto dal quaderno di traduzioni Gabbie per nuvole (Empirìa 2011) e dal nuovo libro Solstizio (Mondadori 2014, Premio Brancati 2015 e Premio Frascati 2015). Nel 2017 pubblica, ancora in edizione d’arte presso Il Bulino, Dietro la sera, con acquarelli di Giancarlo Limoni.
Ha curato opere e carteggi di autori del Novecento come Eugenio Montale, Sandro Penna, Umberto Saba, Giorgio Manganelli, Giovanna Sicari, Dario Bellezza.
Fonte: Comune di Fondi