Abbazia di San Magno

Situata nell'omonima frazione di Fondi, offre un incantevole connubio di profonda spiritualità, storia e bellezze naturalistiche
Abbazia di San Magno

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Culto Religioso

Cristiano Cattolico

Ricorrenze

4 Febbraio: San Magno

Orari

Aperto al pubblico per preghiera personale tutti i giorni tranne il lunedì.

Celebrazione Eucaristica: Domenica alle 18:00 nel Giardino Betania

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L’Abbazia

L’abbazia dedicata a s. Magno nel territorio di Fondi, ai piedi del monte Arcano, è uno splendido esemplare di architettura religiosa, un complesso monastico dall’atmosfera mistica, ripristinato in tutta la sua bellezza da interventi di restauro iniziati nel 2001. Nel tratto meridionale delle mura di recinzione, si trova un mulino a ruota idraulica, anch’esso oggetto di restauro e tutt’oggi in funzione grazie alle acque della sorgente Ligola; proprio questa preziosa fonte idrica fu probabilmente il motivo dell’occupazione del luogo già in epoca romana. L’imponente struttura della parte chiesastica, che la tradizione vede fondata da s. Onorato nel V secolo, si articola infatti su tre livelli di storia stratificati: romano, medievale, rinascimentale.

Abbazia di San Magno
Abbazia di San Magno
L’opera romana si intravede ancora nella muratura del lato meridionale, dove si riconoscono, nei profili di due arcate, tracce di opus incertum (III sec. a.C.). A sinistra di queste, si trova l’accesso ad un unico ambiente suddiviso in due vani, detto “cappella di s. Paterno”, poiché sarebbe stato, durante le persecuzioni di Decio, il luogo del martirio del santo.
Al livello superiore si incontra una piccola chiesa medievale con pianta a croce latina: l’abside della stessa conserva pregiati affreschi rappresentanti una serie di santi (XI sec.), tra i quali il primo da destra sarebbe s. Onorato; nella parte inferiore è emerso anche un affresco precedente, raffigurante zampe di animali in lotta. Contemplando queste opere, sulla destra il visitatore verrà attirato dalle pareti affrescate nel braccio meridionale del transetto: nel registro superiore, miniature raccontano episodi della vita di s. Benedetto, perfettamente coincidenti con le descrizioni che ne fa s. Gregorio Magno nei suoi Dialoghi; nel registro inferiore si vedono clipei di monaci orientali, che suggeriscono che la chiesa occidentale, rappresentata da s. Benedetto, affondi le sue radici in quella orientale.
L’ultimo livello, quello rinascimentale, fu fortemente voluto dalla famiglia Colonna, conti di Fondi. Qui si trova la chiesa consacrata, dove oggi si tengono le celebrazioni: è composta da una navata unica e l’abside, rivolto ad ovest, è incorniciato da un arco in peperino.
Abbazia di San Magno
L’abbazia è oggi un luogo di grande raccoglimento e ispirazione, sia perché è circondata dal verde, sia per i messaggi posti sul luogo dal curatore del complesso, che sorprendono gli avventori nel corso della visita e li invitano alla riflessione. La struttura, infatti, è tornata a nuova vita: il luogo, oltre che come spazio concreto, è diventato fruibile anche come spazio spirituale, cuore pulsante della comunità religiosa locale che, nella sua pace, si riunisce in preghiera.
Il monastero fa parte di un percorso religioso ad anello, fatto di sentieri pedonali, che i visitatori amanti della natura possono seguire, visitando anche il santuario della Madonna della Rocca e la piccola chiesa di s. Michele Arcangelo.

Vita di San Magno

Magno, giovane pastore pugliese nato alla fine del II sec. d.C., svegliandosi dopo aver sognato un angelo trovò un sacchetto d’oro, con il quale poté mettersi in proprio e ricavare proventi con cui aiutò i bisognosi. Battezzato dal vescovo Redento, portò alla fede cristiana anche suo padre, alla morte del quale volle devolvere tutti i beni ereditati ai poveri. Il popolo, colpito dalla sua generosità, lo acclamò per la cattedra vescovile, che accettò dopo qualche riluttanza, iniziando un’azione pastorale che lo vide eseguire diversi miracoli, come la guarigione di un ragazzo muto.

Numerose leggende sono legate alla sua figura, come quella che, durante le persecuzioni imperiali, lo vuole liberato dalla prigionia dall’Arcangelo Michele, o quella che lo vede combattere con il diavolo a Napoli, una volta allontanatosi dalla città natale in direzione di Roma. Sarebbe stato un angelo a condurlo verso Fondi, dove compì diversi miracoli, dall’esorcismo alla guarigione di malati, ciechi e donne sterili. Fu raggiunto, però, dalle milizie di Decio e Valeriano che, dopo aver cercato di fargli ripudiare la fede cristiana, lo decapitarono in seguito alla sua morte, sopraggiunta in preghiera davanti all’altare. A lui sono attribuiti altri miracoli legati alle sue reliquie, nonché un ruolo importante nella diffusione del cristianesimo nel Lazio e in Campania.