Torna, dal 5 al 9 ottobre 2022, presso la sala Carlo Lizzani (complesso di “San Domenico”), il FONDIfilmFESTIVAL.

La rassegna, ormai giunta alla sua XXI edizione e organizzata dall’Associazione Giuseppe De Santis, gode del patrocinio del Comune di Fondi, della Cineteca Nazionale, del Parco Regionale Riviera d’Ulisse, del Parco Naturale regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi, del Comune di Itri, di Sperlonga Turismo, del Comune di Sperlonga, della Banca Popolare di Fondi, della Casa della Cultura e della Icoel.

«Torna a Fondi – commentano il sindaco Beniamino Maschietto e l’assessore alla Cultura Vincenzo Carnevale – uno degli appuntamenti culturali più attesi dell’anno, non solo nella nostra città ma nell’intera regione e non solo, con critici, attori, registi e naturalmente spettatori in arrivo da ogni parte d’Italia. Tra le grandi novità dell’edizione 2022 c’è la presentazione del film-documentario “Un’altra Italia era possibile, il cinema di Giuseppe De Santis” che verrà interamente girato a Fondi. Si tratta di una grande opportunità per l’intero territorio e per promuovere e valorizzare ulteriormente l’eredità desantiana a Fondi e nel mondo. L’invito, dunque, è a partecipare numerosi alla presentazione del documentario venerdì, alla consegna del Dolly d’Oro e all’intera programmazione del Festival».

Il programma della XXI edizione del FONDIfilmFESTIVAL

Mercoledì 5 ottobre – Sala Lizzani

IL CINEMA DI LEONARDO DI COSTANZO

18:00 – “A scuola” (2003, L. Di Costanzo, 60’).

19:00 – “Cadenza d’inganno” (2011, L. Di Costanzo, 56’)

IMMAGINI DAL LAVORO

20:30 – Incontro con Stefano Mordini e proiezione di “Acciaio” (2012, S. Mordini, 95’).

Mercoledì 6 ottobre – Sala Carlo Lizzani

CINEMA & / È SCUOLA

10:00 – “Il sorpasso” (1962, D. Risi, 108’)

IL CINEMA DI LEONARDO DI COSTANZO

18:00 – L’intervallo (2012, L. Di Costanzo, ’86)

IMMAGINI DAL LAVORO

20:30 – Incontro con Marco Omizzolo e proiezione di “The Harvest” (2017, A. P. Mariani, 73’).

Venerdì 7 ottobre – Sala Carlo Lizzani

12:00 – Conferenza stampa sul progetto del film-documentario “Un’altra Italia era possibile, il cinema di Giuseppe De Santis” di Steve Della Casa

18:00 – “L’intrusa” (2017, L. Di Costanzo, 95’)

20:30 – Incontro con Leonardo Di Costanzo e proiezione di “Ariaferma” (2021, L. Di Costanzo, 117’)

Sabato 8 ottobre – Sala Carlo Lizzani

18:00 – “Un altro mondo” (2021, S. Brizé, 96’)

20:30 – incontro con Michela Carobelli e Bruno Oliviero e proiezione di “Oltre” (2021, M. Carobelli, 19’) e “Cattività” (2019, B. Oliviero, 68’).

Domenica 9 ottobre – Sala Carlo Lizzani

17:00 – “Mussolini ultimo atto” (1973, C. Lizzani, 125’)

19:15 Incontro con Nicole Bianchi e presentazione del libro di Lino Capolicchio “De Sica, io e Il giardino dei Finzi Contini” (2022, a cura di N. Bianchi, Bietti edizioni in collaborazione con Cinecittà).

DOLLY D’ORO GIUSEPPE DE SANTIS 2022

20:30 – Cerimonia di premiazione e incontro con Laura Samani. A seguire proiezione di “Piccolo corpo” (2021, L. Samani, ’89).

Il comunicato ufficiale dell’Associazione Giuseppe De Santis sul film-documentario “Un’altra Italia era possibile, il cinema di Giuseppe De Santis” di Steve Della Casa

Giuseppe De Santis continua a far parlare del suo cinema, della sua storia personale, culturale e politico-sociale. Dopo il libro di Paolo Speranza su “Riso amaro”, presentato in anteprima a Itri in apertura della 21^ edizione del FONDIfilmFESTIVAL, è in preparazione il film-documentario “Un’altra Italia era possibile, il cinema di Giuseppe De Santis”, scritto e diretto da Steve della Casa, una co-produzione italo-francesce promossa dalla Beetlefilm di Pierfrancesco Fiorenza e Andrea Lorusso Caputi in associazione con la Surf Film di Massimo Vigliar che curerà la distribuzione estera. Il film è sostenuto dal ministero dei Beni culturali, dalla Torino Piemonte Film Commission e dalla Roma Lazio Film Commission.

Nella scheda di presentazione si fa riferimento alla “particolarità” del cinema neorealista di De Santis sia per l’uso di strumenti e modalità di ripresa innovative, sia per lo stile di narrazione spettacolare che si innesta sul racconto del reale. Si sottolinea inoltre la poetica desantisiana che, partendo dalle ferite postbelliche, illustra una nazione avviata verso lo sviluppo che porrà accanto a conquiste e progressi, distorsioni, arretramenti etico-culturali fino al disfacimento coi fenomeni corruttivi; potendo così essere posto accanto alla forte denuncia pasoliniana. Vengono infine evidenziate le forti resistenze della sua parte politica (il PCI) che lo additava di scarsa ortodossia espressiva formale e sostanziale, tanto da portarlo all’isolamento fino a spegnere la sua voce a soli 48 anni subito dopo “Italiani brava gente”. L’ultimo film del 1972, “Un apprezzato professionista di sicuro avvenire”, dopo quasi 20 anni, è il frutto di un impegno economico produttivo proprio e di amici che non lo avevano mai abbandonato; e anche questa sua opera definitiva, osteggiata ferocemente dalla censura e dalla stessa critica, è stata profetica per il racconto del disfacimento morale, al limite del paradosso, dell’Italia. Gli ultimi 25 anni di vita, pur se escluso dal sistema produttivo cinematografico e televisivo, li ha comunque trascorsi nel costante fervore di scrittura, tanto da fargli dire, alla cerimonia della consegna del Leone d’oro alla carriera del 1995, di voler essere ricordato più per i film che non aveva realizzato che per gli altri. E uno degli ultimi, “Il permesso” (racconto dell’uscita dal carcere di un gruppo di terroriste, dopo tanti anni di detenzione, per assistere ad uno spettacolo teatrale), pur avendo subito l’ennesimo boicottaggio prima dell’inizio delle riprese, ha fornito lo spunto per opere successive di altri autori. Il film-documentario verrà girato in gran parte a Fondi, luogo di nascita e formazione, oltre che scenario di due film fondamentali come “Non c’è pace tra gli ulivi” del filone neorealista classico e “Giorni d’amore” del passaggio a temi e stili della nascente commedia. Altre parti riguarderanno i luoghi di “Riso amaro” (con riprese alla reggia di Venaria) e la fortuna che ancora oggi il cinema neorealista in generale e quello di De Santis in particolare incontra in Francia, con interviste a parigi Frederic Bonnaud, direttore della Cinematheque Francais e Gerald Duchassoy, direttore di Cannes Classique. Fondi, che ricorda e celebra senza interruzione la grandezza di Giuseppe De Santis, con incontri, pubblicazioni e festival, attendendo l’apertura del Museo del Neorealismo, è pronta ad accogliere la troupe, con il sostegno che merita chi continua ad occuparsi della straordinaria vicenda umana ed artistica di uno dei suoi figli illustri.