Il salone del castello non è riuscito a contenere i presenti per questo le immagini della manifestazione sono state proiettate su un maxischermo posto in piazza Matteotti.
In occasione del 40° anno dalla scomparsa del poeta, nato a Fondi il 10 settembre 1903 e scomparso a Roma il 4 luglio 1981, l’Associazione Confronto, in collaborazione con il Comune di Fondi, ha inteso organizzare un evento di rilievo. Infatti oltre la premiazione dei vincitori, è stata analizzata ed interpretata l’opera deliberiana.
Dopo i saluti del sindaco Beniamino Maschietto, dell’assessore alla Cultura Vincenzo Carnevale e dell’europarlamentare Salvatore De Meo, sono iniziati gli interventi.
Tra i relatori il poeta Leone D’Ambrosio, che ha letto le motivazioni della Giuria, Don Luigi Mancini, che ha ricordato De Libero a 40 anni dalla dipartita dietro aspetti diretti e personali, Valentina Notarberardino che ha curato il volume “Poesie di De Libero”, rapportandolo al suo nuovo lavoro “Fuori di testo”, Marcello Carlino, che ha entusiasmato l’uditorio partendo dalla lettura di “Creatura celeste”, sviscerando le connotazioni del poeta e illustrando il paesaggio, i colori e l’intensità del poeta che fu anche critico d’arte e Mauro Caporiccio. Quest’ultimo, autore e sceneggiatore RAI (Sorelle per sempre), ha ricordato ai presenti l’edizione del 1988 del Premio quando accompagnò a Fondi Alberto Moravia e ha letto un suo scritto sul rapporto tra il romanziere romano, Elsa Morante e Fondi.
Il premio alla carriera è stato assegnato al poeta Roberto Deidier, poeta e professore di italianistica presso l’università di Palermo.
Applauditi i finalisti (Sezione A):
- Cosmo Pasciuto “Pericle sul Parnaso”
- Roberto Uttaro “Venti di Golconda”
- Luca Agostini “Raccolte di Poesie”
Menzione speciale per Sara D’Aniello che ha letto una sua poesia “Alzheimer”, recentemente vincitrice di un concorso poetico in Francia.
Premio speciale ai poeti conterranei di de Libero: Lucia Fusco (Sezze) ed Emilio Rossi (Latina), entusiasti per il riconoscimento ottenuto.
Sentita la partecipazione delle scuole che si sono impegnate nell’elaborazione di un saggio critico sul poeta di “Circostanze”. (Sezione B)
Tutti apprezzabili i lavori di ricerca, ma per intensità e completezza degli elaborati il premio finale è stato assegnato all’ISTITUTO GOBETTI-DE LIBERO.
Le poesie sono state declamate dal dott. Gino Fiore. In conclusione il pubblico ha assistito in piazza al concerto di Antonella Spirito (voce) e Giacomo Giuliani (chitarra).
Domenico Defelice
Domenico Defelice, (Anoia 1936), è un poeta, uno scrittore e un saggista che ha fatto di Pomezia non solo il luogo della sua vita, ma anche il centro della sua fervente attività di pubblicista e di uomo di cultura. Dalle sofferte esperienze giovanili, lo strenuo studioso di letteratura ha maturato la vena poetica e l’acume critico soggiacenti a una scrittura scaltrita e sommamente perspicua. Amante della sua terra d’origine, Defelice ha però affrontato nella sua poesia temi di attualità e di forte impatto sociale, senza dimenticare l’afflato lirico conquistato con una lunga formazione da autodidatta. Dal 1973 dirige, con impressionante e costante alacrità di ingegno, il mensile letterario Pomezia-Notizie che, chiamando in causa i migliori rappresentanti della cultura mondiale, costituisce un banco di prova per i letterati più esperti e per le giovani leve della critica e della poesia contemporanee. In ragione di questa generosa disposizione al lavoro intellettuale, Domenico Defelice ha fondato, organizzato e diretto negli ultimi ventisette anni, il Premio Internazionale Città di Pomezia, coinvolgendo esponenti di spicco della cultura italiana e straniera.
Tra le sue numerosissime opere si ricordano raccolte poetiche, drammi prosastici e monografie che coprono, in un torno di sessantanni, gli eventi e le fasi più controverse dei mutamenti storici della nostra società. Si citano, solo per una breve sinossi, alcune opere che, finanche dalla datazione, ben testimoniano la lunga fedeltà all’espressione lirico-intellettuale: Con le mani in croce (1962); La mania del coltello (1963); Un paese e una ragazza (1964); 12 mesi con la ragazza (1964); La morte e il Sud (1971); Dialoghi all’esca (1989); To erase, please? (1990); L’orto del poeta (1991); Alpomo (2000); Resurrectio (2004); A Riccardo (e agli altri che verranno) (2015). Aggiungiamo pochi esemplari della sterminata messe di monografie che comprendono soggetti letterari e artistico-figurativi: si va da Un silenzio che grida (1968) e Andare a quadri (1975) fino alla recentissima monografia Nino Ferraù (2016), passando per le analitiche prose dedicate alla produzione italiana, inglese e francese. Fin dal 1983, il mondo accademico ha ben rilevato, attraverso un numero sempre più cospicuo di studi scientifici, la levatura delle qualità dell’artista e del critico.
I rapporti epistolari intrattenuti dal poeta anoiano-pometino con i maggiori rappresentanti della cultura hanno permesso la nascita di carteggi di chiaro interesse storico. L’archivio defeliciano, parzialmente devoluto in forma di fondo alla Biblioteca Ugo Tognazzi di Pomezia, costituisce uno strumento essenziale per la ricerca scientifico-filologica da condurre nell’ambito della letteratura italiana moderna e contemporanea. La statura intellettuale dello scrittore è altresì comprovata dalla fortuna delle sue opere, tradotte in francese, inglese, tedesco, spagnolo, portoghese, rumeno, coreano, cinese e russo e inserite, anche sotto forma di sillogi, in prestigiose antologie quali, ad esempio, Azimut e la rinomatissime World Poetry, L’Altro Novecento e l’almanacco internazionale World Poetry Yearbook 2013. A conforto del valore di questa produzione, nel 2006, l’ International Poetry Translation and Research Centre. The Journal of World Poets Quarterly–Multilingual–Cina, ha proposto Domenico Defelice quale candidato italiano al Premio Nobel per la Letteratura.
Fonte: Comune di Fondi