Due gli spettacoli in programma: “Zingari lager “per la drammaturgia di Alessandro Izzi e in scena Maurizio Stammati con le trascinanti musiche zigane dal vivo dei Taraf de Metropolitana che, in sintonia con il testo, provano a raccontare e ricordare la Porrajmos, l’olocausto del popolo rom, e “La Valigia dei destini incrociati” scritto da Alessandro Izzi per la regia di Maurizio Stammati in scena con Dilva Foddai, Peter Ercolano, Gianluca Cangiano, nato per raccontare la Shoah ai ragazzi.
Si inizia il 16, il 17 e il 18 gennaio da Fondi al Palazzo Caetani con repliche mattutine per le scuole, si replica il 19 gennaio alle 9 e alle 11 al Piccolo Teatro Iqbal Masih, il 20 gennaio lo spettacolo aperto a tutti a Mompeo (RI), il 23 e 24 a Castellammare di Stabia, il 25 al Teatro Ariston di Gaeta, il 26 ad Avezzano, il 27 a Orsogna per poi concludere il 30 e il 31 al Villaggio Don Bosco a Formia sempre con gli istituti scolastici della città. Per tutto il mese anche una mostra allestita presso il palazzo Caetani di Fondi in collaborazione con il Parco degli Ausoni e lago di Fondi.
In collaborazione con l’associazione Fuori Quadro altri tre appuntamenti aperti a tutti a ingresso libero: il 24 gennaio il laboratorio per bambini dagli 8 anni su “Fu Stella” di Matteo Corradini, il 27 gennaio alle ore 19:00 la lettura condivisa sulla memoria e il 28 gennaio alle ore 18:30 il reading tra lettura e musica da “Il pane perduto” di Edith Bruck.
“Il razzismo, come la calunnia, è un venticello sottile che si insinua tra le fessure delle coscienze, inebria gli stolti, rende vincenti i gradassi e i potenti senza scrupoli . Pensiamo sia indispensabile oggi più che mai ricordare lo sterminio di circa 11 milioni di persone considerate cancellabili per il solo fatto di appartenere ad un’altra etnia. Il nostro grido di dolore per quella immane tragedia non si placa con il passare del tempo anzi guarda con orrore i porti chiusi e i muri che si erigono. Nelle scuole, nei teatri, nelle piazze continueremo a raccontare la tragedia della Shoah come monito alle generazioni future affinché siano sentinelle di pace, di inclusione e tolleranza. Conosciamo una sola razza quella umana”, afferma il direttore artistico Maurizio Stammati.
Fonte: temporeale.info