Mercoledì 4 maggio, dopo la battuta d’arresto a causa del Covid-19 ,torna un appuntamento ormai di tradizione ultraventennale per l’IIS Gobetti-de Libero: Invito alla lettura. Incontro con l’autore.

L’iniziativa gode del patrocinio del Comune cittadino, del sostegno della Banca Popolare di Fondi e del supporto tecnico della casa di produzione On Broadway. Collabora al progetto anche Enza Campino della Libreria Tuttilibri di Formia, che supporta dalla prima edizione la scuola nel contattare gli autori che numerosi si sono interfacciati con una platea di alunni
sempre entusiasta.

Tra i nomi degli scrittori che si sono avvicendati negli ultimi 22 anni : i vincitori del premio strega Edoardo Albinati, Francesco Piccolo e Niccolò Ammaniti, i magistrati scrittori Gianrico Carofiglio e Giancarlo De Cataldo, gli scrittori e giornalisti Alberto Angela, Franco Di Mare, Leonardo Cecchi, Michele Cocuzza, Pif, Folco Terzani, Eraldo Affinati e molti altri.

Quest’anno la scelta è caduta su Marco D’Amore: attore, regista e sceneggiatore. Scrive e dirige per il cinema, il teatro e la televisione. La platea giovane e meno giovane lo conosce come Ciro di Marzio, protagonista della serie televisiva Gomorra di cui è stato, per l’ultima stagione, anche regista e direttore artistico.

Nella palestra della sede di San Magno dell’IIS Gobetti –de Libero, Marco D’amore, in veste di autore del romanzo Vesuvio, incontrerà gli alunni dell’Istituto diretto dalla Dirigente prof.ssa Rosalba Rosaria Bianchi. Scopo del progetto, coordinato quest’anno dalle professoresse Lombardi Patrizia e Sepe Sabina con il preziosissimo supporto dell’ideatrice dell’iniziativa didattico-culturale prof.ssa Pica Maria, è far nascere nei giovani il piacere della lettura, condurli alla scoperta o alla riscoperta del fascino sempre forte della storia che viene raccontata.

Vesuvio, scritto a quattro mani da Marco D’Amore e Francesco Ghiaccio racconta la storia dei tredicenni Federico e Susy e della vita che sembra già aver scelto per loro, fino a quando i due ragazzi compiono un atto di coraggio che fa saltare gli schemi. Attraverso un processo non indolore di consapevolezza e ribellione, prenderanno il destino tra le mani e invertiranno la rotta di un percorso di vita già scritto da altri per loro.

Allora il titolo Vesuvio allude metaforicamente alla forza prorompente della vita che ribolle dentro, una forza incontrollabile che se indirizzata può dare vita e forma a sogni e progetti creduti irrealizzabili: un bel messaggio di speranza e un incoraggiamento che lo scrittore indirizza ai giovani studenti di Fondi.